Incontro con Giorgio Diritti in occasione dell’80° anniversario della Liberazione
Il cinema di Giorgio Diritti si incentra sulla memoria storica e sulle vicende di comunità emarginate o dimenticate. Il suo film L’uomo che verrà (2009), vincitore del David di Donatello e del Gran Premio della Giuria e del Premio del Pubblico al Festival del Cinema di Roma, è stato proiettato in IULM in prossimità dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Il film è ambientato nell’inverno del 1943-44 sulle colline bolognesi e ha per protagonista un bambina di otto anni: è attraverso i suoi occhi che assistiamo alle difficoltà quotidiane di una comunità contadina alle prese con la guerra, la fame e la crescente minaccia dei rastrellamenti nazifascisti.
La proiezione del film in occasione dell’anniversario della Liberazione ha assunto un significato particolarmente intenso. L’uomo che verrà non è solo il racconto di una tragedia, ma anche un’opera che ricorda il sacrificio delle comunità civili nella lotta contro il nazifascismo. La sua narrazione sobria e rispettosa invita alla riflessione sulla memoria storica e sul valore della Resistenza, rendendolo un film di grande importanza per comprendere il prezzo della libertà di cui oggi possiamo godere.
A ottant’anni dal 1945, festeggiare la Liberazione assume un significato particolare. L’Università è un nodo importante nella costruzione di una memoria appropriata di quegli eventi, che è la base per realizzare un senso civico di cittadinanza matura all’interno di una democrazia, intesa come convivenza tra diversi in un clima di rispetto e tolleranza. Per questo, l’Università IULM vuole creare occasioni di riflessioni e di approfondimento, come da propria vocazione naturale. (Prof. Guido Formigoni)
La proiezione, che ha avuto luogo il 16 aprile alle ore 12:00 in Auditorium (IULM 6), è stata seguita da un dialogo tra il regista e il Prof. Gianni Canova e ha visto la partecipazione anche del Prorettore vicario IULM e Professore di Storia contemporanea Guido Formigoni.
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