Il 30 ottobre 2024 in Auditorium il Rettore, Prof. Gianni Canova ha presentato il rapporto di fine mandato.

Il 30 ottobre, in Auditorium, si è tenuta la presentazione del Rapporto di Fine Mandato del Rettore Prof. Gianni Canova. “È l’ultima volta che vi parlo nel ruolo di Rettore e vi confesso che sono emozionato” ha dichiarato, ringraziando calorosamente tutti coloro che lo hanno accompagnato nel corso dei suoi sei anni di Rettorato, con un pensiero speciale per gli studenti che hanno espresso affetto e gratitudine per il suo operato. Il Rettore ha poi rivolto ringraziamenti anche al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al suo predecessore, Prof. Mario Negri, e al primo Prorettore, il Prof. Angelo Miglietta, oltre a tutti i docenti, collaboratori e tecnici che hanno contribuito al successo della IULM.

Durante l’evento è stato consegnato al pubblico un rapporto di fine mandato, contenente i risultati principali di questi anni. Nel riflettere su di essi, Canova ha condiviso il suo auspicio iniziale: essere un “rettore visionario” e ” onorare l’aggettivo che sin dal nome caratterizza il nostro Ateneo: essere liberi dalla dittatura algoritmica, dai pregiudizi, dalla sudditanza alla politica, da alcuni vizi di conformismo, adulazione e vittimismo, ma anche dalla sudditanza critica nei confronti di un modello di formazione anglosassone – fondato su ranking – privilegiando invece una visione dell’alta formazione radicata nella storia e nella cultura italiana.

Canova ha ripercorso i momenti chiave di questi anni, come la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019 e il periodo del Covid, durante il quale la celebrazione del nuovo anno si tenne in un Auditorium vuoto, fatta eccezione per quattro persone: lo stesso Rettore, due tecnici e l’attore Antonio Albanese che interpretò il discorso di Pericle agli Ateniesi.

In chiusura, ha confermato che continuerà a insegnare e che per il prossimo anno si occuperà ancora della Comunicazione legata all’Ateneo, per portare a termine quei progetti che hanno avuto la propria genesi sotto il suo Rettorato: l’apertura dell’edificio in via Russoli, l’idea di continuare ad aprire l’Ateneo alla città e l’inaugurazione del Museo Diffuso della Comunicazione. Ed è proprio con un’immagine dal cantiere della nuova opera del Museo che il Rettore si è congedato: la rivisitazione di uno dei dettagli più celebri della storia dell’arte, la Creazione di Adamo di Michelangelo, nella quale però le dita di Dio e di Adamo sono separate da una crepa.

La serata ha visto il passaggio del testimone alla Rettrice eletta, la Prof.ssa Valentina Garavaglia, che ha lodato Canova per l’impronta innovativa lasciata all’Ateneo. “A me piace pensare che questa sera non ci hai consegnato un rapporto di fine mandato, ma di inizio,” ha affermato, “che tra le righe ci incoraggia a continuare a coltivare un’idea di Università intesa non solo come luogo dello stare ma come luogo da abitare. Abitare implica anche prendersi cura di un sistema di relazioni, condividere un orizzonte di senso, essere quotidianamente alla ricerca di significato. L’Università che ci hai consegnato è un luogo che non si propone solo di riempire teste, ma di aprirle per poter accogliere le molte forme del sapere. Prendersi cura di questo luogo, dei suoi valori, della sua comunità diventa per me oggi l’obiettivo principale di questo mandato.

Con un ultimo, commosso ringraziamento, Canova ha salutato il pubblico tra gli applausi, ricevendo la Medaglia d’oro per l’Innovazione, la comunicazione e l’eccellenza culturale, onorificenza istituita dallo stesso Rettore e assegnatagli come segno di riconoscenza e stima per il lavoro svolto.