Fondamenta è un percorso che propone dodici grandi temi, presentati da docenti IULM in dialogo con riconosciuti esperti di levatura internazionale che tengono delle Masterclass per esplorarli al meglio. L’obiettivo è riannodare assieme i fili del nostro essere ciò che siamo e ciò che siamo diventati grazie a chi ci ha preceduti. È un tentativo di mettere la storia intellettuale di nuovo al centro dei percorsi di apprendimento, nella convinzione che il futuro si costruisca in dialogo con il passato.

Don Giovanni o dell’ambiguità del mito

Cosa intendiamo quando diciamo che quello di “Don Giovanni” è un mito moderno?
Una prima implicazione è linguistica: “il” Don Giovanni (nome proprio) produce tanti (veri o soltanto asseriti) “dongiovanni” (nome comune), secondo la figura dell’antonomasia.
Una seconda implicazione è comunicativa: il mito è un luogo comune, si socializza, diventa cioè “banale” proprio perché è conosciuto da tutti.
Infine, una conseguenza antropologica: oltre che (e altro che) banale, il mito è paradossale: racchiude sempre contraddizioni e se ce lo raccontiamo è proprio perché il mito è capace di simbolizzarle e così renderle quasi accettabili.
Chi è il dissoluto? Il significato del termine rimanda alla propensione agli eccessi, al non porre freni morali ai propri comportamenti. Ci si arriva passando però da significati come “sbandato” (di un esercito), “libero” e “scatenato”, sino all’origine, al nucleo della parola. Qui “dissoluto” significa “sminuzzato”, “squagliato”, “liquefatto”. Vicino più letteralmente alla radice etimologica: “sciolto”, “stemperato”, “diluito”. Quella di Don Giovanni è infatti una dissoluzione che non consuma.

Biografia

Stefano Bartezzaghi è Professore associato di Filosofia e teoria dei linguaggi all’Università IULM. Si occupa di semiotica della creatività, di semiotica del gioco e di retorica dei luoghi comuni. Scrive sul quotidiano «la Repubblica» ed è fra i più noti enigmisti italiani. Il suo ultimo libro è “Mettere al mondo il mondo. Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare” (2021).

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