Don Winslow e le macerie d’America
IULM e Associazione culturale Blue Velvet, in collaborazione con HarperCollins Italia, presentano:
Don Winslow e le macerie dell’America
Dopo Città in fiamme e Città di sogni Don Winslow chiude – con Città in rovine – la vertiginosa trilogia dedicata a Danny Ryan. Un ex portuale di Providence, soldato della mafia irlandese, che guida la sua gente nella guerra contro gli italiani per poi fuggire a Hollywood e a Las Vegas dove finisce per costruire un impero. Una trilogia destinata a finire nel canone della mafia americana al fianco delle opere seminali di Puzo, Scorsese, Coppola, che prende le mosse dall’Eneide. Nei libri i riferimenti a Iliade, Odissea, Orestea sono scoperti e rivendicati.
Dopo 25 romanzi Winslow rinuncia a scrivere, il perché lo ha spiegato al Los Angeles Times: «Devo combattere (contro Trump, Ndr). Non voglio dover scrivere un necrologio sull’America che perde la democrazia». Detective privato, regista teatrale, sceneggiatore, Winslow si è dedicato negli anni ’90 al romanzo. Inizia con la serie dedicata alle indagini dello studente universitario Neal Carey. Il vero riscontro di critica e pubblico arriva con Morte e vita di Bobby Z (sullo schermo nel 2007, con un cast che schiera Paul Walker e Laurence Fishburne). Fra i suoi lavori successivi spicca lo splendido e malinconico L’inverno di Frankie Machine, in cui un vecchio killer deve tornare al lavoro per affrontare i fantasmi del suo passato. I diritti cinematografici sono stati acquistati da Robert De Niro, mentre Oliver Stone ha già portato al cinema Le belve (2012); da poco è stato annunciato l’adattamento da Città in fiamme che vedrà come protagonista Austin Butler. Ai nastri di partenza c’è anche una serie tratta da Il confine.
Con la Cartel Trilogy Winslow raggiunge la vetta della sua produzione. La trilogia si apre con Il potere del cane. Nel romanzo, l’agente DEA Arthur Keller viene spedito in Messico per lottare contro i boss della droga. Nel seguito, Il Cartello, Keller si è ritirato per fare l’apicoltore, ma la pace dura poco visto che si ritrova inseguito da una taglia, marcata narcos, di due milioni di dollari. James Ellroy ha battezzato il libro come il “Guerra e pace dei romanzi di droga”. Il Confine chiude la trilogia: un’opera violenta, disperata, furiosa, con Keller sul sentiero di guerra. Ha ragione Pierre Lemaitre: «Con questo trittico che non ha equivalenti, Don Winslow non solo ha creato una magnifica opera e nemmeno un capolavoro (che sarebbe già molto): ci ha regalato un autentico contro-romanzo americano».
La registrazione dell’evento è disponibile anche con l’audio della traduzione simultanea in italiano. Interpreti: Niccolò Leti e Roberto Peruzzi.
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