I fratelli D’Innocenzo hanno rapidamente guadagnato fama e riconoscimento sulla scena internazionale per le loro opere audaci e provocatorie, che esplorano i lati più oscuri della quotidianità e delle dinamiche sociali nelle periferie urbane. Il loro stile distintivo – e la capacità di dare vita a personaggi autentici e tormentati – li hanno resi immediatamente una presenza iconica nel panorama cinematografico contemporaneo.

Dopo il debutto nel 2018 con il lungometraggio La terra dell’abbastanza, che ha ricevuto ampi consensi per la rappresentazione cruda della realtà giovanile, i fratelli sono tornati al Festival di Berlino nel 2020 con Favolacce, storia cupa e inquietante che svela le tensioni e le disfunzioni familiari di una piccola comunità suburbana: il film, acclamato da critica e pubblico, ha vinto il Premio alla miglior sceneggiatura alla Berlinale, imponendo i giovani registi romani come due degli artisti più interessanti della scena non solo italiana, ma internazionale. L’anno seguente la loro terza opera, America Latina, pellicola sperimentale che esplora la crisi esistenziale di un uomo in un mondo frammentato e surreale, è stata invece presentata alla Mostra del Cinema di Venezia, rafforzando il legame artistico con Elio Germano, già protagonista di Favolacce. È invece di quest’anno la presenza – ancora una volta alla Berlinale – per presentare la loro prima serie: Dostoevskij, thriller dalle atmosfere oscure che segue un detective sulle tracce di un misterioso serial killer, reinterpretando una storia archetipica secondo la loro personalissima visione.

L’incontro è stato registrato il 6 maggio 2024.