Esiste un filo rosso che connette le atmosfere cupe di “L’uccello dalle piume di Cristallo” alla soleggiata campagna emiliana di “Novecento”, una catena che congiunge l’inferno vietnamita di “Apocalypse Now” all’uggiosa Grande Mela di “Un giorno di pioggia a New York”. Quel filo rosso è rappresentato da Vittorio Storaro, il direttore della fotografia che ha lavorato con registi del calibro di Warren Beatty, Francis Ford Coppola, Bernardo Bertolucci e Woody Allen e che può vantare ben tre Academy Awards. Il 4 novembre, il leggendario direttore della fotografia – o come lui ama definirsi “Cinefotografo” – ha incontrato gli studenti dell’Università IULM, dove ha raccontato i dietro le quinte dei suoi film più famosi e ha parlato di “Cafè Society” il suo primo film a essere girato in digitale.
Moderano l’incontro, il Professor Gianni Canova e Laura Fumagalli, Marketing Manager del Cinema Arcadia